Arrivederci, Giro della Memoria

L’anno scorso ero qui, a fare due passi. Avevamo detto arrivederci a Virginia Gattegno e il mio Giro della Memoria era appena terminato. È la spiaggia del Lido di Venezia, così bella, così vuota, così silenziosa in questa stagione. Sono tornato qui per chiudere il tour. Dal 9 gennaio tutti i santi giorni, nessuno escluso, a raccontare la Shoah e a ragionare di discriminazione di ieri e di oggi, ma soprattutto a vedere occhi, ad ascoltare parole, a stringere mani.

Dopo tanta Italia e poi la Svizzera a teatro, e poi la Francia col suo vento e i suoi scioperi e la Germania col suo freddo fuori e il suo caldo dentro, e Neuengamme in solitudine, l’ultima tappa è stata ieri a san Biagio, vicino a Treviso. Ho chiuso tra amici veri con Terezín e le sue vicende musicali, e i ragazzi, e Ilse Weber. Ovunque ho trovato affetto e ho provato a restituirne, insieme a gratitudine.

Si prosegue. Ci penso mentre cammino su questa sabbia che tra qualche settimana comincerà a vedere giochi di bambini, impronte di bambine, castelli, piste per le biglie, sguardi di sera, romanzi d’estate, ombrelloni e asciugamani. Si prosegue. Mi aspetta una primavera più calma, come ogni anno. La natura si risveglia e io un po’ vado in letargo, perché ho corso prima, di qua e di là, quando gli alberi dormivano. Si prosegue, mi aspettano progetti nuovi da preparare prima dell’estate perché prendano vita dall’autunno in poi. Mi aspettano amiche e amici con i quali condividere nuove idee, nuovi pensieri, nuovi sorrisi.

Arrivederci, spiaggia del Lido. Arrivederci, Giro della Memoria.