Arrivederci, Misha

L’8 marzo se n’è andato Michael Gruenbaum, ma la famiglia lo ha annunciato solo poco fa, tramite il suo editore statunitense. Ci eravamo sentiti l’ultima volta settimane orsono.

«Hi, Misha». Perché per chi lo conosceva non era Michael.

Lui con la sua voce allegra e squillante, sempre pieno di progetti e con lo sguardo in avanti. Si informava di come andasse il suo libro qui in Italia. A volte avevamo parlato della sua Praga, dove era nato, da dove era stato deportato verso il ghetto di Terezín.

Aveva una particolare gratitudine per chi si occupava dei luoghi della sua storia e delle vicende della sua memoria. Mentre eravamo noi, noi ascoltatori e raccoglitori di memorie, a essere grati a lui. Tra me e Misha c’è sempre stato questo scambio, questa relazione simpatica.

Le sue memorie si intitolano IL SOLE SPLENDE ANCORA, e sono state portate in Italia da Edizioni Lapis grazie al lavoro di Chiara Stancati. A me è toccato curare le memorie. Che è una parola bella, che c’entra col prendersi cura. Ne abbiamo fatto insieme una edizione particolare, un po’ speciale, come piace a noi.

Lo scorso anno aveva partecipato al Giorno della Memoria davanti agli studenti di Milano, nella sala Verdi del Conservatorio. E aveva ripetuto una frase che mi era rimasta dentro ai tempi della cura delle sue memorie: «Non lasceremo che nulla ci separi dalla nostra umanità».

Non lasceremo che nulla ci separi dalla nostra umanità. Quanto è vero. Quanto è difficile, a volte. Quanto è saggio. Ne abbiamo ancora bisogno, ne abbiamo desiderio.

Ora, Misha, continua il tuo viaggio serenamente. Noi portiamo avanti le tue memorie, non preoccuparti. Solo, ci mancherai.