20 anni in 2 minuti
Una settimana fa eravamo a Venezia in tanti a leggere Anne Frank. Il Diario per intero ci ha coinvolti per una giornata fatta di parole, volti, sorrisi, responsabilità. Di quelle 11 ore tengo nel cuore moltissimi istanti che non se ne andranno facilmente. Qui ne racconto solo uno. Eravamo verso la fine. Non mancavano più tanti turni. Un’ottantina di persone aveva già letto e stavamo ascoltando le pagine mature di Anne, quelle dove il mondo piccino della “casa sul retro” si fa grande. O forse è il mondo intero che in quelle righe si fa piccino per entrare dove Anne si nascondeva. È a quel punto che è toccato a lei, forse la bambina più piccola dell’intera giornata. S’è avvicinata al microfono e ha letto il suo pezzo con una consapevolezza che non riesco a descrivere proprio perché mai riuscirei a riprodurla. La seguivo leggere con commozione. Aveva percorso una strada, si era fatta accompagnare lì. Il viaggio per arrivare era infinitamente più lungo dei due minuti di lettura nei quali era impegnata. Due minuti e via.
Eppure quei due minuti mi hanno aiutato comprendere tante cose. Vorrei guardare le parole di Anne come le guarda lei. Vorrei salire sul palco, avvicinarmi a un microfono, scandire le virgole come fa lei. Ci ho messo 20 anni ad arrivare qui, a questa leggerezza profonda, e la bimba non ha impiegato più di 2 minuti. Eccola lì.
Forse il futuro non è altro che questa inspiegabile bellezza. E sento che nell’intera giornata, 90 voci per Anne Frank abbia aperto a infiniti istanti come questo. Sono grato a tutti. Tanto sono passate lente quelle 11 ore, così è passata svelta questa settimana. Eccoci qui. Con un ricordo che ci invita a continuare.