Batti un cinque, Ginevra
«Sono stufa. Non possiamo capire sulla nostra pelle quello che è successo agli ebrei. Dobbiamo smetterla. Non possiamo provare quello che hanno provato loro. È impossibile. È una cosa troppo diversa, è troppo lontana noi. Noi stiamo così bene. Credere di capire davvero il dolore degli ebrei è vanitoso, da parte nostra. Tu cosa ne pensi?»
Ginevra, 13 anni, all’inizio di un mio incontro.
Sì, Ginevra. È proprio così. Immedesimarsi è spocchioso. Ci fa credere che il dolore di un altro sia immaginabile, comprensibile, perfino riproducibile, un po’, dentro di noi. Hai ragione: non si può. Grazie per avercelo ricordato.
Quando va bene, quando va molto molto bene, possiamo provare empatia. Che è star vicini col cuore anche se si è molto diversi. E quello si può. L’empatia ci abitua a essere responsabili. Ma immedesimarsi no. È tutta un’illusione da gente che sta bene, da divano coi cuscini, da calduccio quando fuori fa freddo.
Batti un cinque, Ginevra.