Andersen 2024

Premio Andersen 2024

Andersen 2024-08
 
Eravamo il suono (Lapis)
di Matteo Corradini

PREMIO ANDERSEN 2024
PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA

Per una scrittura alta e trasversale, originale prova di letteratura di memoria; un’opera corale che non cavalca il mercato, che non riduce vite intere alla sola cifra di superstiti ma restituisce con coraggio, senza retorica e con grande abilità narrativa la vita di esseri umani nella loro pienezza.
 
foto © Mara Pace – Premio Andersen 2024: Matteo Corradini con Sofia Bellettini, violoncello, al termine del reading musicale Alma tratto da Eravamo il suono (Lapis).

 

Premio Andersen 2024_premio speciale della giuria
 
La recensione di Vera Salton
su Andersen n. 411 (aprile 2024)

Dal principio ho avuto la sensazione che parlare di questo libro fosse parlare di una idea, così salvifica e differente dai molti narrati fatti di cliché che gennaio e la Giornata della Memoria portano con sé. Questo libro in particolare, ma più in generale una filosofia che scaturisce anche dal suo lavoro come saggista, mostra come Corradini in questi anni abbia lavorato puntando sia a livello educativo che emozionale su chiavi ben più alte che la semplice empatia o il pietismo a volte insistito e quasi irrispettoso a cui ci ha abituato l’editoria. Un’editoria che insiste spesso in maniera sin troppo piena sulla tragedia, una produzione culturale che per rispondere a un potenziale mercato ha anestetizzato di fatti e di numeri rinunciando a un continuo ragionamento etico, appoggiandosi su escamotage facili e semplicistici, massificando il racconto di qualcosa che doveva divenire simbolo di mille altri momenti innanzi ai quali l’uomo si rifiuta di guardare. In fondo parlare di questo libro è parlare di misura: misura nel modo, attento a non essere auto compiaciuto per aver intrecciato un racconto potente, misura nel raccontare gli aneddoti e allo stesso tempo pronto a ferire in modo diretto, pieno, con il senso di un bilanciamento fra spensieratezza, ironia, crudeltà. Alto nella scelta precisa, asciutta eppure densa, mai scontata, della parola, cesellata con cura, intensa, pensata come forse lo stesso studio della lingua ebraica predispone a fare. Misura editoriale, per la scelta che Lapis fa di una copertina affidata al talento grafico di Francesca Gastone, non urlata, intelligente, delicata eppure dinamica. Le ragazze e le donne dell’orchestra femminile di Auschwitz che la pervadono sono caratteri diversi; di queste, come dell’intera orchestra, sopravvivranno la gran parte, ecco l’idea di cui parlavamo all’inizio, raccontare oltre lo sterminio, raccontare cosa significhi sopravvivere, farsi salvare da una passione, e continuare a tenerla dentro, nella vita, come parte essenziale di sé. Sopravvivere a quegli anni diviene non solo il racconto di una ferita e di un marchio, di numeri che rimarranno impressi a vita, parole che si spenderebbero in facili retoriche, raccontare di quel momento significa raccontare di come la musica abbia fatto incontrare ragazze e donne di Paesi diversi, con storie differenti, caratteri e estrazioni sociali fra le più disparate e le abbia rese un unico capace di affrontare insieme il mondo, e di rimanere dentro di loro come testimonianza di sopravvivenza. Forse è proprio la coralità, la dimensione ampia di voci che entrano in campo e si susseguono, le vite appena accennate che rendono così intenso il romanzo, tanto da arrivare in quello che è il suo apice in uno dei momenti di chiusa del libro. A romanzo finito Corradini scrive Le storie dopo questa storia: poche righe per raccontare la pienezza di quelle vite dopo, che non sono state solo il dolore o la fatica del sopravvivere, ma sono: una delle fondatrici della English Chamber Orchestra, quella che ha fatto parte di un gruppo rap, quella che ha fondato una ONG, quella che è tornata a cantare nei locali di Parigi. Sono vite, donne, persone, con tutta la ricchezza del loro essere, e questo guardare limpido, questo raccontare pieno di verità e rispetto, regalano la chiave per guardarle e donare loro la dignità di cui abbiamo bisogno per fare, davvero, Memoria.

 

 
Fotografie e video di Mara Pace.

 

 

IL PREMIO ANDERSEN

Il PREMIO ANDERSEN – IL MONDO DELL’INFANZIA è il più prestigioso riconoscimento italiano attribuito ai libri per ragazzi, ai loro autori, illustratori ed editori. Promosso dalla rivista Andersen dal 1982 seleziona le migliori opere dell’annata editoriale, con un’attenzione particolare alle produzioni più innovative e originali.

Le sezioni del Premio ricalcano i principali generi della moderna letteratura per ragazzi e la suddivisione per fasce d’età: libri 0/6 anni, 6/9 anni, 9/12 anni, oltre i 12 anni, oltre i 15 anni, gli albi illustrati, la narrativa, la divulgazione, i fumetti e libri senza parole. Vengono inoltre premiati autori e illustratori per la loro produzione complessiva. Tutti i libri premiati in ciascuna edizione concorrono ad un ulteriore riconoscimento attribuito da una vasta giuria di addetti ai lavori: il Super Premio Andersen – il Libro dell’Anno – intitolato alla memoria di Gualtiero Schiaffino, fondatore del Premio e della rivista.

La promozione della lettura è oggetto di una particolare attenzione con l’istituzione, negli ultimi anni, di un riconoscimento specifico per quelle realtà – enti locali, biblioteche, librerie, associazioni culturali – che con entusiasmo e competenza si dedicano a diffondere la cultura del libro.

La cerimonia conclusiva del Premio si svolge a Genova e rappresenta ogni anno un’occasione di festa e d’incontro, di dibattito e di confronto, fra convegno e kermesse, fra allegria ed emozione. Un omaggio rivolto, con occhio attento, a collane, libri, autori, editori, progetti.

LA RIVISTA ANDERSEN

ANDERSEN è il più noto e diffuso mensile italiano di informazione sui libri per bambini e ragazzi, la scuola e le politiche di promozione culturale dell’infanzia. Nata nel 1982, la rivista è un punto di riferimento e di confronto per insegnanti, bibliotecari, educatori, scrittori, illustratori, editori. www.andersen.it

Su ogni numero della rivista si possono trovare – oltre a numerose rubriche di segnalazione delle più interessanti novità editoriali per ragazzi – storie, percorsi e nuove tendenze della letteratura, dell’illustrazione e della cultura per l’infanzia, con un taglio giornalistico che invita alla riflessione e all’approfondimento anche un pubblico non esclusivamente di settore.

La rivista promuove e organizza il Premio Andersen, il più importante premio italiano assegnato ogni anno ai libri per ragazzi e ai loro autori, illustratori, editori e alle più interessanti realtà che promuovono la lettura e la cultura per l’infanzia.

ANDERSEN è una rivista indipendente che sostiene le proprie attività esclusivamente grazie alla fiducia accordata nel tempo dai suoi abbonati e dagli inserzionisti. Una garanzia di obiettività e libertà di giudizio che si traduce in autorevolezza e serietà.