Liberazione a Cuneo

Di ritorno da Cuneo, dopo il 25 aprile, pensavo a come fossero passati in fretta quei tre giorni. È stato tutto un daffare, un correre, un provare e riprovare perché tutto funzionasse come ci piace, un camminare, un ascoltare e un ascoltarsi.

Non era solo la concentrazione di condividere la giornata con il presidente Mattarella, ma era qualcosa perfino di più, l’idea che una intera città condividesse la festa della Liberazione, la memoria che diventa un dono per tutti. L’idea che per quante persone ci stessero nel Teatro Toselli, non saremmo mai riusciti a far accomodare tutti quelli e tutte quelle che condividono qualcosa nel cuore. Con noi.

Sono stati giorni belli, perché vissuti con amici come Simone Pagani e Elio Biffi e Claudia Perossini, loro e i nostri sorrisi sul palco, la nostra intesa, e insieme alle amiche di scrittorincittà e a Cristina Giordano che aveva avuto una bella idea, mesi fa, e questa idea si è realizzata.

Sono state anche belle serate, ah che belle belle, passate a cantare insieme e a fare le ore piccole come se il giorno dopo non si tornasse sul palco per il matinée.

Grazie al Comune di Cuneo e alla sindaca Patrizia Manassero e a Michela Ferrero perché è stato tutto istituzionale e famigliare insieme.

La Liberazione, per me, è questa. E l’Italia che abbiamo in mente non è tanto diversa.