Dare tempo, ricevere tempo

Ogni anno me lo chiedono e accetto con un sorriso: un laboratorio in un campo nazionale di reparti scout sull’Appennino piacentino. Il tema è il cibo, la condivisione, la storia dei gusti, così facciamo i montini di Purim, dolcetti ebraici per eccellenza con una storia lunga e tanti significati. Soprattutto: se vengono, sono buonissimi.

Li faccio partendo dalla ricetta di un’amica, Benedetta Jasmine Guetta dal suo sito di ricette Labna.it, con i suggerimenti preziosi di un’altra carissima amica, Marina Scarpa.

Impastiamo e ci raccontiamo le cose. Siamo fuori dal mondo, fuori dalle antenne dei cellulari, fuori dalle comodità. Esistono ancora giovani che si lanciano in queste avventure? Eccome se esistono, eccoli qua davanti a me. È una felicità solo guardarli.

Non sappiamo più chi sta donando tempo o cosa a chi. So che si riceve molto ogni volta che si crede di dare. E so che questo bisogno di amicizia, di comunità, che preparare il cibo insieme un po’ ci insegna, non passerà mai. Sarà sempre insuperabile.

Hanno costruito i forni nel bosco, con la terra bagnata e le griglie di ferro. Doveva piovere, e per un’ora ha piovuto sulle nostre teste ma senza raffreddarci. Il bosco ci ha protetto, e le chiacchiere sotto i rami hanno fatto il resto. Salgono i vapori della cena e il fumo del fuoco. I dolcetti sono pronti: sono dolcetti della festa, del pericolo scampato, della comunità che si ritrova felice perché ancora viva, ancora in piedi.

Esistono ancora posti così, e vanno tenuti preziosi. Saluto quei giovani e i capi scout dopo il fuoco, ci abbracciamo sapendo che chissà se ci rivedremo, chissà quando e chissà come. Ma intanto ci siamo visti, per un giorno siamo stati fratelli e sorelle intorno al fuoco. Con il gusto dolce dei montini di Purim. Che sono venuti benissimo, poi.

Buona strada, ovunque andrete.