La capienza del cuore

La capienza del cuore di chi va a teatro o ai concerti non è mai stata sotto il 100%. Quando ho preso il biglietto per Giovanni Sollima e Carlotta Maestrini al Teatro La Fenice, l’ho comprato guardando la mappa triste di una sala con un posticino qui e uno là, distanti e separati.

Poi le cose son cambiate. E da ieri si va al 100%. È stata una specie di sorpresa, trovarci accanto e spalla a spalla, a sorridere di quanto non ci fossimo più abituati. «Nulla contro di voi, ma mi dà quasi fastidio avervi vicino», ha detto la signora della fila dietro, scherzando.

E quando tutto è cominciato, nessuno fiatava. Abbiamo capito che era un momento importante. Un ritorno. Una bellezza. E c’era un silenzio spettacolare. Bello. Quasi sacro. Ho pensato da dove venisse e ho capito: prima della pandemia, fateci caso, si andava a teatro per tossire. Ora non lo fa più nessuno.