«Anne Frank conosce cose di me»

TITOLO: DIARIO
AUTORE: Anne Frank. A cura di Matteo Corradini, traduzione di Dafna Fiano
EDITORE: BUR Rizzoli
Leggendo questo libro ho avuto la possibilità di incontrare Anne Frank, una ragazzina ebrea che, insieme alla sua famiglia e ad alcuni amici ebrei come loro, scappa dalla sua casa e va a vivere in un appartamento annesso alla fabbrica di suo padre, che sarà il loro nascondiglio dai nazisti che vogliono sterminare gli ebrei. Insieme a lei sono tornata indietro nel tempo, a vivere con lei ad Amsterdam a metà del 1900. Con lei ho condiviso le sue emozioni, i suoi pensieri, le sue paure e i suoi dubbi. Ho avuto modo di riflettere sull’adolescenza, un momento così delicato della vita di ogni ragazzina, che anche io sto affrontando. Purtroppo Anne è spesso in lite con i suoi genitori e con i loro coinquilini. L’ho spesso vista piangere, si chiudeva in camera a piangere sul suo letto, a soffrire perché i suoi genitori non condividevano i suoi pensieri e la sgridavano sempre. L’ho vista soffrire per amore, stava spesso male per il suo ex ragazzo che non la considerava più, ma anche per Peter, il ragazzino figlio dei loro coinquilini di cui si innamora.
Anne si è aperta molto con me, mi ha sempre parlato dei suoi pensieri, delle sue idee anche in campo politico, di cosa ne pensava riguardo a ciò che succedeva nel mondo al di fuori di quella porta e da quelle finestre sempre chiuse. Mi ha raccontato delle sue fasi adolescenziali, dei sui sbalzi di umore, delle sue cotte e le sue sofferenze per amore, mi ha raccontato anche aspetti molto intimi della sua vita come dei suoi periodi mestruali e dei suoi cambiamenti fisici legati allo sviluppo adolescenziali.
Io in questo mi sono rispecchiata molto in Anne Frank, questo è il periodo che sto affrontando anche io e in particolare mi sono ritrovata molto nei suoi momenti tristi, quando si chiudeva a pensare. L’aspetto che più mi rispecchia è la mancanza: lei soffriva molto per la mancanza di affetto da parte dei suoi genitori e soprattutto la mancanza dei suoi amici che non aveva mai più visto. Anche io proprio come lei, mi ritrovo spesso a soffrire per la mancanza delle persone a me più care che purtroppo non potrò mai più rivedere. Fortunatamente, nonostante mi manchi un pilastro fondamentale, l’affetto proprio non mi manca e di questo mi ritengo fortunata.
Questo libro sì, nonostante non me lo sarei mai aspettato, conosce cose che gli altri forse non sanno, che tengo dentro di me, che rimangono dietro al mio viso sempre sorridente.
Vanessa
Savona, gennaio 2019