La leggerezza di Dagmar

Dagmar Lieblova è coetanea di Anne Frank. Deportata a Terezin, vi passa un anno mezzo. Poi Auschwitz. Poi Bergen-Belsen. Poi la liberazione e la scoperta che la sorella e i genitori non ci sono più, uccisi dai nazisti. Sto passando molto tempo con Dagmar, in questi ultimi giorni a Praga, perché insieme lavoriamo per il Terezin Composers Institute. Alle riunioni mi siedo apposta accanto a lei e ogni volta che la guardo non vedo mai, mai, una briciola di pesantezza, di rancore, di angoscia per la sua storia. Il suo coraggio è diventato leggerezza: la osservi, e vedi una signora piena di dolcezza ma senza fragilità. O forse vedi una che ha compreso veramente la propria fragilità e l’ha tramutata in desiderio, iniziativa, relazione. A volte si dice “toccare la storia con mano”. Con Dagmar è la storia che ti tocca, che ti guarda, che ti chiede di camminare con lei.